Vorrei semplicemente dirti grazie, John Ronald Reuel. I tuoi libri (consigliatissimi) e i bei film che ne sono stati tratti mi hanno appassionato, arricchito, educato, svagato, divertito (troppo simpatici gli hobbit, Bilbo su tutti) e spronato come poche altre opere. In particolare mi hanno spronato, sulle orme di Frodo, ad affrontare le difficoltà del quotidiano - soprattutto la fatica dell'attesa e della speranza, direi! - in questi ultimi anni nei quali le tenebre care a Morgoth sembrano essersi un po' infittite sull'intera Terra di Mezzo (basti citare pandemia e guerra in Ucraina).
Ti confesso, maestro e amico, che ogni tanto ripeto le parole di Frodo in questo dialogo delle prime pagine de Il Signore degli Anelli e sento che, dietro a Gandalf, tu mi rispondi con parole che sono eco di una saggezza più antica: «“Avrei tanto desiderato che tutto ciò non fosse accaduto ai miei giorni!”, esclamò Frodo. “Anch’io”, annuì Gandalf, “come d’altronde tutti coloro che vivono questi avvenimenti. Ma non tocca a noi scegliere. Tutto ciò che possiamo decidere è come disporre del tempo che ci è dato"». Dialogo ben ripreso in una scena del primo film della trilogia (visibile qui sotto) e che troverà un completamento molto più tardi, ormai "alla fine di ogni cosa", quando Gandalf dirà: «"Altri mali potranno sopraggiungere, perché Sauron stesso non è che un servo o un emissario. Ma non tocca a noi dominare tutte le maree del mondo; il nostro compito è di fare il possibile per la salvezza degli anni nei quali viviamo, sradicando il male dai campi che conosciamo, al fine di lasciare a coloro che verranno dopo terra sana e pulita da coltivare"».
Grazie John Ronald Reuel, perché con la tua vita e con le tue opere mi incoraggi a non perdere la speranza in Colui che, in una lettera del 1956, definivi come «lo Scrittore della Storia – e non alludo a me stesso – l’unica Persona sempre presente, che non è mai assente e mai nominata». Colui al quale un Aragorn di altri tempi, il re Davide, si affidava così: «Gli occhi di tutti a te sono rivolti in attesa e tu dai loro il cibo a tempo opportuno» (Sal 145,15).
MONDA A., John Ronald Reuel Tolkien. L’imprevedibilità del bene, Ares, Milano 2021, p. 137 (per la citazione della lettera).
TOLKIEN J. R. R., Il Signore degli Anelli, Giunti/Bompiani, Milano 2017 (traduzione dell'opera del 1954-1955), pp. 76, 950 e 1022.
Fotografie di John Ronald Reuel Tolkien (1892-1973) a 24 anni e di sua moglie Edith Mary Bratt (1889-1971) a 17 anni. La coppia ebbe quattro figli: John Francis Reuel (1917-2003), Michael Hilary Reuel (1920-1984), Christopher John Reuel (1924-2020) e Priscilla Anne Reuel (1929-2022).