Gemma #17: il Paradiso, questo sconosciuto


Scrive don Giancarlo Taverna Patron in un agile e bel libretto dedicato al Paradiso: «circolano certe immagini dell'aldilà che sono di un piattume e di uno squallore deprimenti... Praterie verdi e piane, luce, clima dolce, niente smog e una serie o una folla di persone che hanno più dell'ebete che del beato. Un paradiso di noia, e oltretutto interminabile. Non mi piace, e se così fosse non proverei alcun desiderio di andarci». Bisogna ammettere che ne sappiamo ben poco, del Paradiso. Quando viviamo un momento di pura gioia non vorremmo che finisse né ci accorgiamo del trascorrere del tempo: sarà qualcosa di simile? Ma come descrivere con parole umane qualcosa che è "aldilà" dell'umano? 
Mi sono domandato perché nei vangeli nessun discepolo chieda esplicitamente a Gesù: “Com'è il Paradiso? Come sarà la vita eterna?”. Una sua chiara ed esaustiva risposta non mi sarebbe dispiaciuta. In fondo, nell’intraprendere un viaggio è lecito volerne sapere di più sulla meta. Invece no, non lo chiedono (o almeno non risulta dai vangeli). Perché? Un'ipotesi potrebbe essere perché ce l'hanno davanti, il Paradiso. Quando sono con Gesù i discepoli sperimentano uno stato di felicità talmente traboccante da farli addirittura straparlare, come accade a Pietro sul Tabor (cfr. Mt 17,1-8Mc 9,2-8Lc 9,28-36)Gesù = Dio = Paradiso. Che è poi quello che Cristo dice a Filippo quando gli chiede di mostrar loro il Padre (cfr. Gv 14,8-10). Tuttavia nei vangeli ci sono alcuni passi, non molti, in cui Gesù spontaneamente descrive il Paradiso. Uno dei più importanti è Gv 17,3: «Questa è la vita eterna: che conoscano te, l'unico vero Dio e colui che hai mandato, Gesù Cristo». Ecco forse perché i discepoli non hanno bisogno di molte descrizioni dell'aldilà: già sulla terra hanno iniziato a conoscere Gesù, il Paradiso fatto carne, «la sostanza stessa del “paradiso”» (come scrive don Vittorio Croce).
Ma i discepoli sono stati i soli, nella storia, a vivere questa esperienza? Edmund e Lucy Pevensie direbbero di no. Ricordate il finale de Il viaggio del veliero, uno dei racconti che compongono Le cronache di Narnia di Lewis? (Piccolo consiglio anti-spoiler per chi non ha ancora visto i film della trilogia o letto il libro: non guardare il video che segue... e guarda i film e/o leggi il libro).


Fonti:
CROCE V., Allora Dio sarà tutto in tutti. Escatologia cristiana, Elledici, Torino 2019, p. 137.
LEWIS C. S., Le cronache di Narnia, Mondadori, Milano 2001 (traduzione dell’opera del 1950-1956), pp. 819-821.
RATZINGER J. (BENEDETTO XVI), Spe salvi, 30 novembre 2007, nn. 10-12, https://www.vatican.va/content/benedict-xvi/it/encyclicals/documents/hf_ben-xvi_enc_20071130_spe-salvi.html.
TAVERNA PATRON G., Il Paradiso. Pensieri verosimili, San Paolo, Cinisello Balsamo 2008, p. 10.