Come il credente anche l'ateo degno di questo nome può e deve stilare un elenco di indizi convergenti (nel quale troveranno posto, ad esempio, problema del dolore innocente in rapporto a presunte bontà e onnipotenza di Dio, somiglianze tra uomini e animali, religiosità come frutto della paura della morte, ignominia della croce, assurdità dell'Eucaristia, "problema di Lessing", scandali dovuti a uomini di Chiesa, abisso della malvagità umana: basti pensare a Hitler, Stalin, Putin...). Afferma un grande convertito come Chesterton: «le prove nel mio caso, come in quello dell’agnostico intelligente, non sono davvero in questa o in quella presunta dimostrazione: è nell’enorme accumulo di fatti piccoli ma univoci».
Il compito che sorge dinanzi ai due elenchi (è giusto e necessario aprirsi, con onestà intellettuale, a tutte le diverse opinioni in materia) è duplice: anzitutto occorre interrogarsi circa la ragionevolezza e correttezza degli indizi raccolti da ciascuno. Ecco una possibile conclusione del credente, presa in prestito dal solito (un po' rude) Gilbert Keith Chesterton: «Concordo che il non credente comune sia guidato da tre o quattro fatti strani che indicano tutti qualcosa; solo che, quando ho osservato i fatti, ho sempre scoperto che indicavano qualcos’altro».
Il compito che sorge dinanzi ai due elenchi (è giusto e necessario aprirsi, con onestà intellettuale, a tutte le diverse opinioni in materia) è duplice: anzitutto occorre interrogarsi circa la ragionevolezza e correttezza degli indizi raccolti da ciascuno. Ecco una possibile conclusione del credente, presa in prestito dal solito (un po' rude) Gilbert Keith Chesterton: «Concordo che il non credente comune sia guidato da tre o quattro fatti strani che indicano tutti qualcosa; solo che, quando ho osservato i fatti, ho sempre scoperto che indicavano qualcos’altro».
Una volta compiuto questo passaggio, in secondo luogo non bisogna dimenticare che l'avventura umana è veramente tale solo perché e nella misura in cui è libera. Scrive in proposito don Giussani, dal punto di vista del credente (offrendo anche un'interessante pista da percorrere): «Il vero dramma del rapporto fra l’uomo e Dio, attraverso il segno del cosmo, attraverso il segno dell’esperienza, non sta nella fragilità delle ragioni, perché tutto il mondo è una grande ragione e non esiste sguardo umano sulla realtà che non senta la provocazione di questa prospettiva che lo supera. Il vero dramma sta nella volontà che deve aderire a questa immensa evidenza. La drammaticità è definita da quello che io chiamo rischio. L’uomo subisce l’esperienza del rischio: pur essendo di fronte alle ragioni, è come se non si sentisse di muoversi, è come bloccato, gli occorrerebbe un supplemento di energia e di volontà, di energia di libertà, perché la libertà è la capacità di adesione all’essere. Questa energia di libertà più adeguata emerge laddove l’individuo vive la sua dimensione comunitaria».
E' forse necessario, infine, rammentare che siamo sulla stessa barca, atei, agnostici, ebrei, cristiani, musulmani, buddhisti ecc.? A tutti dunque l'augurio di proseguire sempre nella ricerca - e nello scambio - di perle preziose.
Fonti:
Catechismo della Chiesa Cattolica, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 1992, n. 156, https://www.vatican.va/archive/catechism_it/p1s1c3a1_it.htm, nn. 31-33, https://www.vatican.va/archive/catechism_it/p1s1c1_it.htm. Fonti:
CHESTERTON G. K., Ortodossia, Lindau, Torino 2016 (traduzione dell’opera del 1908), pp. 132 e 219-230.
GIUSSANI L., Il senso religioso, Rizzoli, Milano 2011 (I edizione del 1986), pp. 28 e 183-184.
ID., All'origine della pretesa cristiana, Rizzoli, Milano 2001 (IV edizione; I edizione del 2001), p. 85.
NEWMAN J. H., La grammatica dell’assenso (a cura di GALLO B.), Jaca Book, Milano 2005 (traduzione dell’opera del 1870), p. 226.
PASCAL B., Pensieri e altri scritti (a cura di AULETTA G.), Mondadori, Milano 2018 (traduzione dell'opera del 1670), nn. 289, 710 e 843.
RATZINGER J. (BENEDETTO XVI), Gesù di Nazaret. Dal Battesimo alla Trasfigurazione, Libreria Editrice Vaticana/Rizzoli, Città del Vaticano/Milano 2011 (VI edizione; I edizione del 2007), p. 20.
TANZELLA-NITTI G., Blaise Pascal e il progetto apologetico delle Pensées (1662). A 350 anni dalla sua morte, in "Annales theologici", 26, 1 (2012), pp. 37 e 41-42.
NEWMAN J. H., La grammatica dell’assenso (a cura di GALLO B.), Jaca Book, Milano 2005 (traduzione dell’opera del 1870), p. 226.
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ID., Grammatica dell’assenso. John Henry Newman, https://disf.org/abbiamo-studiato-per-voi/9788816304185.
ID., La Rivelazione e la sua credibilità. Percorso di Teologia fondamentale, Edusc, Roma 2016, pp. 208-209.
ID., La Rivelazione e la sua credibilità. Percorso di Teologia fondamentale, Edusc, Roma 2016, pp. 208-209.
Immagine:
Utagawa Kunisada, Pescatrici di conchiglie al largo della costa di Ise, 1830 circa, Cleveland, Museum of art.