Gemma #20: l'impero del "secondo me"


Oggi non potremmo vivere senza gli esperti: medici, scienziati, consulenti fiscali, psicologi, personal trainer, consiglieri di ogni genere (fino agli eccessi simpaticamente descritti in questo video di Scifoni). Difficile andare da un virologo - anche se oggi, forse, non impossibile - e dirgli: "Mi curo in casa con impacchi di barbabietola da zucchero e soia: perché non guarisco dal Covid?".
Se così è - e meno male che è così perché stante la complessità del reale senza l'aiuto degli esperti saremmo già estinti - viene da chiedersi: perché su tutto ci fidiamo di tutti mentre quando si parla di "religione" sono banditi gli esperti (perchè, esistono i "religiologi"?) e si entra un po' tutti in modalità "secondo me"? Ciò fa ancor più effetto in chi si dice cristiano e poi: "secondo me il peccato originale è una storiella", "io non credo che l'inferno esista", "secondo me Cristo era sposato con la Maddalena", "è giusto avere rapporti prematrimoniali" ecc. ecc.
Il campo religioso è oggi una delle regioni più saldamente in mano all'impero del soggettivo. Mi conforta pensare che esistono ancora i veri "teologi" cioè gli studiosi di Dio, i santi cioè gli amici di Dio e soprattutto che è 
venuto sulla terra un uomo che diceva: «chi vede me, vede colui che mi ha mandato» (Gv 12,45; cfr. Gv 14,7-9Mt 11,27). Lewis ha scritto una pagina straordinaria in tema (che merita una lettura integrale) facendo un paragone tra l'Atlantico visto dalla spiaggia (convinzione religiosa soggettiva che si pretende normativa) e una mappa dell'Atlantico (teologia). La mappa, rispetto alla vista dell'oceano, è solo un pezzo di carta, ma un pezzo di carta speciale per due motivi: è frutto dell'esperienza di moltissime persone vissute prima di noi (i pensatori medievali si definivano "nani sulle spalle di giganti" e un mio prof amava ripetere: "Ragazzi miei, volete forse saperne di più di vostra madre Chiesa che ha 2000 anni?") ed è fondamentale per viaggiare (se ci basta passeggiare sulla spiaggia vedere il mare è più divertente che guardare la mappa ma se vogliamo andare in America...). Conclude Lewis: «se scegliete di ignorare la teologia, non è che non avrete idee su Dio: ne avrete una quantità di sbagliate – idee cattive, confuse, antiquate. Perché gran parte delle idee su Dio che oggi si fanno passare per novità sono semplicemente idee che i veri teologi hanno esaminato, e respinto, secoli addietro».
Dunque dobbiamo studiare tutti teologia? Certo che no. Ma almeno i vangeli e il Catechismo, per un cattolico, sono basilari. E "secondo me"... lo sono anche per chiunque si interroghi sul mistero della vita con onestà intellettuale e sincero desiderio di capirne di più

Fonti:
Lewis C. S., Il cristianesimo così com'è, Adelphi, Milano 2011 (traduzione dell'opera del 1942-1944 e 1952), pp. 191-193.

Immagine:
Paolo dal Pozzo Toscanelli, mappa dell'Oceano Atlantico, 1474.