Gemma #5: quando Gesù fa lo gnorri

 

Si parla poco dell'umorismo di Gesù. O predica o guarisce o profetizza o racconta parabole o soffre e muore sulla croce... si fa fatica a immaginarlo sorridente o intento a scherzare. Eppure da alcuni episodi dei vangeli - se ne possono contare almeno una decina - è possibile intuire qualcosa del suo humor. Doveva essere gioviale e ben conscio dell'importanza della leggerezza come parte essenziale del vivere se finì per passare addirittura per un "mangione" e "beone" (cfr. Mt 11,19; Lc 7,34). Il giorno di Pasqua, per ben due volte, il Risorto stupisce il lettore: fa chiaramente lo gnorri coi suoi discepoli, li prende allegramente in giro. Prima appare presso il sepolcro vuoto ad una disperata Maria di Magdala: scambiato per un giardiniere le chiede candidamente: "Donna, perché piangi? Chi cerchi?" (cfr. Gv 20,11-16). Poi, sul far della sera, appare a due discepoli sconsolati intenti a lasciare Gerusalemme: «Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Ed egli disse loro: "Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?". Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: "Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?". Domandò loro: "Che cosa?"» (Lc 24,15-19). Il dialogo prosegue, Gesù si fa invitare a cena, tiene i due in ballo per tutta la serata e infine li pianta in asso proprio sul più bello (cfr. Lc 24,19-32).
Un prendersi in giro tra amici: che non sia anche questo, la vita eterna?

Fonti:
BATTAGLIA O., Il Dio che sorride. Il sorriso nella Bibbia, Cittadella, Assisi 2001, pp. 176-177.
BERGER K., Un cammello per la cruna di un ago? L’umorismo di Gesù, Queriniana, Brescia 2022 (traduzione dell’opera del 2019), pp. 7-10.
RICCIOTTI G., Vita di Gesù Cristo, Mondadori, Milano 2013 (ristampa della XV edizione del 1962; I edizione del 1941), pp. 708-710.

Immagine:
Caravaggio, Cena in Emmaus, 1601-1602, Londra, National Gallery.