Gemma #38: Ponzio Pilato, chi era costui?

 

E' senz'altro lui il romano più famoso della storia. Altro che Cesare, Augusto o Costantino. Almeno una volta a settimana questo oscuro personaggio del I secolo d. C. viene ricordato un po' dappertutto nel mondo intero! "Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato" si afferma in ogni Messa domenicale recitando l'antichissimo Simbolo degli apostoli, il Credo.
Come noto Pilato viene indicato da tutti gli evangelisti quale responsabile romano, nella sua veste di governatore (cfr. Lc 3,1; Mt 27,2), della condanna di Gesù (cfr. Mt 27Mc 15Lc 23; Gv 18-19; complessivamente nel Nuovo Testamento è citato 55 volte, tre delle quali negli Atti degli Apostoli e una volta in una lettera di Paolo: 1 Tm 6,13). 
Ma forse non tutti sanno che le testimonianze storiche su Pilato non finiscono qui e, se non certo abbondanti, sono tuttavia preziose per arricchire il ritratto di quell'uomo che, condannato a morte un innocente, se ne lavò le mani (cfr. Mt 27,24). 
Lo cita lo storico ebreo Giuseppe Flavio (verso la fine del I secolo) così come il filosofo ebreo Filone d'Alessandria mentre Tacito (che scrive all'inizio del II secolo) è l'unico storico romano a ricordarlo. 
Mettendo insieme le nostre informazioni possiamo dire, in estrema sintesi, che nel 26 d. C. Pilato successe a Valerio Grato quale governatore della Giudea (provincia romana tra le più "delicate", affidata a un prefetto sottoposto al legato di Siria) e tenne il potere per una decina di anni, nei quali si distinse per pasticci diplomatici e brutali violenze (cfr. Lc 13,1; 23,12): in spregio dei sentimenti religiosi degli ebrei (notoriamente molto sensibili in materia per via del comandamento "anti idolatria" di Es 20,4; Dt 5,8) introdusse simboli pagani sulle monete, utilizzò le offerte sacre del Tempio per costruire un acquedotto, portò a Gerusalemme stendardi con l'immagine dell'imperatore e poi appese in città insegne col suo nome (che Tiberio in persona ordinò di rimuovere), ordinò esecuzioni ingiuste, spense nel sangue le speranze messianiche dei samaritani. Atto, quest'ultimo, per il quale nel 36 venne rimosso e rispedito a Roma dal legato di Siria Lucio Vitellio. 
L'archeologia ha fornito interessantissime conferme: nel 1961 una spedizione italiana guidata da Antonio Frova ha rinvenuto a Cesarea una lapide che cita chiaramente il "prefetto della Giudea Ponzio Pilato" (vi si legge infatti: «… tius Pilatus … ectus Juda...») e nel 1968-1969 Gideon Foerster dell'Università Ebraica di Gerusalemme ha scoperto presso l'Herodion un anello pregiato la cui scritta di recente è stata decifrata da Roi Porath della stessa Università: si tratta dell'equivalente greco di "Pilato", nome più unico che raro, allora come oggi.

Fonti:
DOVICO E., L'anello di Pilato, l'uomo che crocifisse il Re dei Giudei, in “La Nuova Bussola Quotidiana”, 24 dicembre 2018, https://www.lanuovabq.it/it/lanello-di-pilato-luomo-che-crocefisse-il-re-dei-giudei.
DURIEZ C., Anno Domini 33. L’anno che ha sconvolto il mondo, Ancora, Milano 2008 (traduzione dell’opera del 2006), pp. 19, 37-43 e 190.
FILONE D'ALESSANDRIA, Delegazione a Gaio, 299-305 (traduzione dell'opera del 40 circa).
GIUSEPPE FLAVIO, Antichità giudaiche, XVIII, 35; 55-64; 85-89 (traduzione dell'opera del 73-80 circa).
ID., Guerra giudaica, II, 169-177 
(traduzione dell'opera del 90-95 circa).
La Bibbia di Gerusalemme, EDB, Bologna 1985, pp. 2201 e 2675-2676.
MESSORI V., Ipotesi su Gesù, SEI, Torino 1976, pp. 151 e 233.
RICCIOTTI G., Vita di Gesù Cristo, Mondadori, Milano 2013 (ristampa della XV edizione del 1962; I edizione del 1941), pp. 31-37 e 493.
TACITO, Annali, XV, 44, 3 (traduzione dell'opera del 112-116 circa).
THEISSEN G., L'ombra del Nazareno, Claudiana, Torino 2009 (traduzione dell'opera del 1986), p. 10 nota 1, p. 20 nota 2, p. 28 note 12-13, p. 45 e nota 9, p. 83 e nota 2, pp. 265-266.
VAN VOORST R. E., Gesù nelle fonti extrabibliche. Le antiche testimonianze sul Maestro di Galilea, San Paolo, Cinisello Balsamo 2004 (traduzione dell'opera del 2000), pp. 63-64 e 121-122.

Immagine:
Anello di Ponzio Pilato, I secolo, Gerusalemme, Israel Museum.