Gemma #37: Halloween? Piuttosto guardatevi Lo Hobbit


Siccome qualche giorno fa ho spoilerato Il Signore degli Anelli concedetemi ora di fare altrettanto per Lo Hobbit (a mia discolpa valga il fatto che questi film sono ormai entrati nella "coscienza cinematografica collettiva"... e per fortuna). La trilogia de Lo Hobbit (2012-2014) è stata diretta sempre dal neozelandese Peter Jackson a circa dieci anni di distanza dalla trilogia de Il Signore degli Anelli (2001-2003) e anch'essa appare molto fedele all'affascinante racconto di Tolkien (a differenza della recentissima prima stagione della serie Gli Anelli del Potere, che a mio parere ha purtroppo ben poco a che fare con il pensiero, lo stile e le opere dello scrittore inglese). 
Ebbene, nel primo film di questa trilogia il saggio vecchio Gandalf dipinge in poche parole la figura e la missione di «quel tipetto saltellante e sbuffante sullo zerbino» che sembra più «un bottegaio che uno scassinatore», cioè lo hobbit Bilbo Baggins, il protagonista dell'avventura... ma suo malgrado (le avventure, per lui, «son cose brutte, fastidiose e scomode! Fanno far tardi a cena!»). Bilbo, come poi Frodo, incarna il santo, l'umile che si riconosce mancante e non conta solo sulle proprie forze ma nemmeno abbandona la partita: «non è il superuomo che ci salva, ma il mezzo uomo, l'uomo monco» - scrive Andrea Monda facendo eco a Jean Daniélou - «l'eroe ci mostra ciò di cui l'uomo è capace; il santo ci mostra ciò di cui è capace Dio. C'è una bella differenza».


Penso che Lo Hobbit non sia minimamente adatto alla visione dei bambini: tuttavia, o genitori, se in questo periodo sembra faticoso negar loro l'annuale razione di mostri e fantasmi, beh, meglio gli orchi de Lo Hobbit che gli spettri di Halloween. A parità di spaventi almeno impareranno qualcosa. Qualcosa di bello, vero, prezioso, per cui valga la pena lasciare l'Ultima Casa Accogliente varcando il Confine delle Terre Selvagge.

Fonti:
DANIÉLOU J., Saggio sul mistero della storia, Morcelliana, Brescia, 2012 (III edizione; traduzione dell’opera del 1953), pp. 127-128.
MONDA A., John Ronald Reuel Tolkien. L’imprevedibilità del bene, Ares, Milano 2021, pp. 46-49 e 148-152.
TOLKIEN J. R. R., Lo Hobbit (annotato da ANDERSON D. A.), Giunti/Bompiani, Milano 2017 (traduzione dell'opera del 1937), pp. 46, 61-62 e 114-115.