Gemma #36: "C'è del buono in questo mondo, padron Frodo"


Questa gemma è semplicemente un piccolo, piccolissimo consiglio per i momenti difficili della vita (come quando si perde il gusto e l'olfatto a causa del Covid, per dirne una, il che non è bello ma forse istruttivo): guardate questo video. Allerta spoiler: è a mio parere la scena più toccante de Il Signore degli Anelli di Peter Jackson, trilogia molto bella e fedele al capolavoro di John Ronald Reuel Tolkien, "il" romanzo del XX secolo, vera e propria parabola per l'uomo contemporaneo (consigliatissimi sia i film che soprattutto il libro, preferibilmente dopo aver letto Lo Hobbit). Il regista in questa scena ha condensato sapientemente alcune parole sparse qua e là nell'opera e soprattutto questa descrizione: «Sopra l'Ephel Duath, a occidente, il cielo della notte era ancora pallido. E lì Sam, sbirciando fra i lembi di nuvole che sovrastavano un'alta vetta, vide una stella bianca scintillare all'improvviso. Lo splendore gli penetrò nell'anima, e la speranza nacque di nuovo in lui. Come un limpido e freddo baleno passò nella sua mente il pensiero che l'Ombra non era in fin dei conti che una piccola cosa passeggera: al di là di essa vi erano eterna luce e splendida bellezza». Lo diceva già Malcolm nel Macbeth: «Non c'è notte sì lunga che non abbia speranza di mattino». Spesso è tanto difficile, quasi impossibile pensarlo, ma - grazie a Dio - l'Ombra non è e non sarà mai il nostro destino (cfr. Gv 11,23-26; 16,22; Lc 23,39-43).


Fonti:
SHAKESPEARE W., Macbeth, atto IV, scena III (traduzione dell'opera del 1606).
TOLKIEN J. R. R., Il Signore degli Anelli, Giunti/Bompiani, Milano 2017 (traduzione dell'opera del 1954-1955), pp. 995, 393 e 775-777.