Gemma #44: curiosità letterarie nel Nuovo Testamento


Come noto la Bibbia – insieme di testi redatti tra il X secolo a. C. e il I secolo d. C. – è anche, tra l’altro, una miniera praticamente inesauribile di notizie e scoperte sul mondo antico. Ecco a voi alcune citazioni letterarie tratte dal Nuovo Testamento (di interesse soprattutto per i letterati, tra i quali annovero alcuni stimati amici). 
Due citazioni evidenziano il livello culturale dell’ex fariseo Paolo di Tarso (cfr. At 21,39; 22,3; 23,6; 26,5; Gal 1,13-14; Fil 3,5). Nella Prima lettera ai Corinzi, 15,33 (risalente alla metà degli anni 50 del I secolo) si legge un verso del commediografo Menandro (Taide, fr. 218) scritto tra la seconda metà del IV e la prima metà del III secolo a. C.: «Non lasciatevi ingannare: “Le cattive compagnie corrompono i buoni costumi”». Nella Lettera a Tito, 1,12 (opera probabilmente paolina) si trova una citazione, almeno per l’inizio, del filosofo cretese Epimenide di Cnosso (fr. 1) vissuto probabilmente nel VI secolo a. C.: «Uno di loro, proprio un loro profeta, ha detto: "I Cretesi sono sempre bugiardi, brutte bestie e fannulloni"». 
Altre due citazioni (che hanno sempre a che vedere con Paolo) mettono in luce la formazione culturale dell’autore degli Atti degli Apostoli, con tutta probabilità il medico Luca (cfr. Lc 1,1-4; Col 4,14). Nel capitolo 17 versetto 28 è citato Arato di Soli (Fenomeni, 5), poeta originario della Cilicia vissuto nel III secolo a. C. (cui fa eco il coevo filosofo stoico Cleante, Inno a Zeus, 5): «In lui [Dio] infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo, come hanno detto anche alcuni dei vostri poeti: “Perché di lui anche noi siamo stirpe”». Poche righe prima, nel versetto 18, si può cogliere un’allusione all’Apologia di Socrate (26 b), pensando all’accusa che aveva portato, all’inizio del IV secolo a. C., alla condanna a morte del maestro di Platone: «Anche certi filosofi epicurei e stoici discutevano con lui [Paolo], e alcuni dicevano: “Che cosa mai vorrà dire questo ciarlatano?”. E altri: “Sembra essere uno che annuncia divinità straniere”, poiché annunciava Gesù e la risurrezione».

Fonti:
DEBERGÉ P., La costituzione del Nuovo Testamento, in ID., NIEUVIARTS J. (a cura di), Guida di lettura del Nuovo Testamento, EDB, Bologna 2006 (traduzione dell’opera del 2004), pp. 30-33 e 49.
FUSCO V., Introduzione generale ai sinottici, in LÀCONI M. e coll., Vangeli sinottici e Atti degli apostoli, Elledici, Torino 2002 (II edizione), p. 81.
La Bibbia di Gerusalemme, EDB, Bologna 1985, pp. 2370, 2477 e 2559.
SACCHI A., Introduzioni, in ID. e coll., Lettere Paoline e altre lettere, Elledici, Torino 2012 (ristampa della I edizione del 1996), pp. 94-95, 222-223 e 227-228.

Immagine:
Pittura parietale rappresentante Menandro, Pompei, Casa del Menandro.